Spazio d'ascolto e di sostegno alla persona e alla coppia.
E' uno spazio riservato alla persona, alla coppia e alla famiglia che ha bisogno di un ascolto comprensivo e non giudicante e di un sostegno. Lo scopo infatti è quello di osservare, facilitare il singolo, la coppia e la famiglia, che è bloccata da una staticità disfunzionale, fornendogli gli strumenti per uscire dalla fase di empasse.
E' uno spazio, ove ogni genitore o la coppia in sedute separate o congiunte è preparato alla fase di mediazione con l'obiettivo di focalizzarlo sui bisogni individuali di ognuno e soprattutto sui bisogni dei propri figli.
"La parte più importante dell’ encefalo umano, l’area dove si soppesano le azioni, si giudicano le situazioni e si prendono le decisioni, è nei lobi frontali. E’ l’ultima regione cerebrale a svilupparsi ed è per questo che dovete essere voi i lobi frontali dei vostri figli finche’ il loro cervello non sia completamente connesso, collegato e pronto a funzionare per conto suo" (Il cervello degli adolescenti – F.E. Jensen).
La mediazione familiare in caso di separazione e divorzio.
La mediazione familiare in questo caso è un tipo d’intervento rivolto alla coppia volto a riorganizzare le relazioni familiari in vista o a seguito di separazione/divorzio attraverso degli accordi. Essa si prefigge infatti attraverso l’aiuto di un Mediatore familiare, di riaprire la comunicazione e di riorganizzare le relazioni familiari a qualsiasi titolo costituite, con e senza figli, attraverso degli accordi.
Una delle sfide più difficili che affrontano i genitori quando si separano è decidere come affrontare le questioni che riguardano i propri figli. I genitori spesso hanno il timore che la fine della loro relazione adulta significhi la fine della relazione genitore-figlio. I genitori spesso non sanno che il conflitto danneggia i figli. Se i genitori non sono collaborativi i figli ne soffriranno le conseguenze. I genitori che si preoccupano per l'impatto che la separazione coniugale o il divorzio producono su un sano sviluppo dei propri figli sono già in una posizione di vantaggio. In fondo alla pagina video "la voce di un figlio".
Compito dunque del Mediatore Familiare è sostenere i genitori soprattutto quando la conflittualità è piuttosto elevata. I genitori hanno spesso bisogno in tale situazione di informazioni sulle problematiche connesse con la separazione ed il divorzio su stili genitoriali da adottare per evitare conflitti e sulle modalità più efficaci per comunicare con l'altro genitore e con i figli.
Quali sono i suoi obiettivi?
1) offrire uno spazio confidenziale e riservato, difficile a trovarsi in diversi contesti, dove dirsi delle cose, ascoltarsi, confrontarsi ed esprimere quelle emozioni che spesso si tengono nascoste perché non trovano una sede dove dare libero sfogo.
2) tutelare i minori, al fine di prevenire loro la sofferenza psicologica che deriva dalla conflittualità familiare;
3) riaprire un canale di comunicazione laddove si sia interrotto o instaurare una nuova modalità o un nuovo linguaggio relazionale;
4) sostenere la genitorialità e le funzioni genitoriali, con il riconoscimento ai genitori della competenza, della dignità e della responsabilità genitoriale;
5) offrire alla coppia e ai genitori un nuovo schema di comportamento nel rispetto del loro ruoli e compiti educativi.
6) realizzare accordi concreti.
7) realizzare accordi strutturati o articolati nell'ipotesi di elevata conflittualità.
Quando non fare la mediazione familiare?
1) Quando nella storia della coppia ci sono stati episodi di violenza sia sul coniuge che sui figli.
2) In presenza di una malattia mentale o psichiatrica.
3) Abuso di sostanze alcoliche.
4) Condotte di tossicodipendenza.
La mediazione dei conflitti in famiglia:
1) Conflitti tra partner
La mediazione dei conflitti tra partner pur avendo ad oggetto i conflitti non è una terapia in quanto non si rivolge in maniera approfondiata al passato e alla ricerca di cause di tipo patologico (cioè di malattie o di disturbi di tipo psicologico), in quanto il suo scopo non è quello di fare diagnosi su sintomi o stati mentali al fine di stabilirne il trattamento appropriato, ma di occuparsi del conflitto in una logica pedagogica al fine di educare le coppie a trovare esse stesse le soluzioni sulla base delle risorse che riescono a mettere in campo. Essa utilizza i principi e le tecniche della Mediazione familiare ( empowerment e problem solving). Il Mediatore si pone in una posizione neutrale e non giudicante con il solo scopo di mettere in discussione le parti, guidare la comunicazione, far emergere emozioni e bisogni, facilitare la riorganizzazione familiare. Si ricorre ad essa infatti quando i coniugi o i conviventi vivono una crisi di coppia relazionale o organizzativa perchè:
- hanno una difficoltà a comunicare
- hanno una sensazione di sentirsi trascurati e di non ricevere dimostrazioni d'affetto
- relazioni extra-coniugali/convivenze
- vivono delle incomprensioni
- vengono meno aspetti della genitorialità
- hanno delle difficoltà educative con i figli
- vivono dei disaccordi dovuti a suoceri invadenti
- vivono dei disaccordi di tipo finanziario o relativi alla gestione beni.
2) Conflitti tra familiari.
La mediazione tra familiari rappresenta la modalità preferita per la soluzione di tutti quei conflitti tra familiari che abbiano creato un problema di incomunicabilità e di disorganizzazione o ove il mantenimento della loro relazione viene a rivestire un’ importanza superiore rispetto ad altri obiettivi si pensi a:
- genitori in conflitto con i figli adolescenti ,
- fratelli e sorelle in disaccordo,
- generi o nuore in conflitto con la suocera o suocero,
- nonni che non riescono ad avere un contatto con i nipoti,
- conflittualità che si genera all'interno di famiglie allargate, ecc....
Pertanto se si sente il bisogno di confrontarsi in uno spazio neutro, per ritrovarsi come coniugi, come conviventi more uxorio, come genitori o per chiarire la propria posizione, puoi richiedere la prestazione di un mediatore familiare e sociale.
Alla mediazione familiare si giunge volontariamente.
Le Consulenze, le Mediazioni familiari e di conflitti familiari, sono coperte dalla riservatezza. La professione di Mediatore Familiare è disciplinata dalla Legge N.4/2013, comporta aggiornamenti e supervisioni costanti al fine del mantenimento dell'iscrizione sull'elenco Aimef.